Un antico monastero che ha attraversato i secoli e la storia


Il Casale Denari nasce come monastero agostiniano, nel corso dei secoli ha cambiato pelle e proprietari, ma mai la sua grande e affascinante personalità. Queste mura e questa terra ospitano vite, storie, idee e progetti dal lontano medioevo. Agli inizi del ‘900 il Casale Donelasco viene rilevato dalla famiglia Denari attiva sul territorio con il commercio della seta, del vino e del grano.

È però più avanti, con Antonio Denari, visionario e moderno, e la moglie Ida de Ferrari che il Casale e l’Oltrepò vivono un periodo di grande fermento. Nasce l’etichetta “Il Casale” molto apprezzato dagli intenditori e offerto agli ospiti dell’”Hostaria” del Casale Denari, uno spazio all’interno della tenuta aperto al pubblico, di fatto il primo agriturismo della zona, quando ancora gli agriturismi non esistevano. La fondazione dell’Istituto Italiano Spumante Classico insieme a Gancia, Carpenè, Contratto, Ferrari e Antinori e la gestione di Cascina Bella (grande azienda agricola della famiglia de Ferrari) si rivelano sfide vincenti per il duca Denari che nel 1955 viene riconosciuto all’Eliseo di Roma come Primo agricoltore d’Italia.

Nel 1972 Antonio Denari salva la cantina La Versa da mani straniere e ne diventa presidente, per ventidueanni, dando filo da torcere alle bollicine francesi e portando La Versa in tutto il mondo. Nel corso del suo mandato combatte per la tutela dei vini di collina, dimostrando il suo dissenso per i vini da vigneti di pianura. Con passione e lungimiranza ha visto dove altri non vedevano, è ricordato e apprezzato come una delle più importanti figure nel mondo del vino italiano del XX secolo. Oggi il Casale Denari rivive grazie ad Alberto Bertuzzi Borgognoni, nipote dal lato materno di Antonio, e alla moglie genovese Azzurra Scerni. Alberto e Azzurra si trasferiscono da Milano con un obiettivo preciso: lavorare per ristrutturare la tenuta e farla rinascere dopo anni di abbandono. Non è un’impresa semplice, richiede anni di lavori e sacrifici, ma la spinta è forte e la convinzione che il luogo sia speciale e unico rendono ogni sforzo affrontabile. La coltivazione dei fiori da reciso inizia nel 2018 anno i cui il Casale riapre finalmente le porte grazie a corsi floreali e altre iniziative curate da Azzurra che è tra le prime in Italia a realizzare una Flower Farm. Dal 2022 Il Casale è anche ospitalità, per offrire un’esperienza legata alla natura completa e rilassante, circondati da colline, fiori e amore per il bello.